giovedì 3 maggio 2012
mercoledì 2 maggio 2012
Pietre e fuoco
In attesa, insonne,
ricamo colombe
per il mio imperatore
che canta oltre il genio,
oltre l'oceano espansivo.
E' profezia spaccata
da muri d'acqua
dove galleggiano edifici
arretrati per intere età
che mani sciocche sbagliano
a contare
- non superano le venti dita -
in negata sapienza.
Sono in debito d'amore
per un poeta unto
dalla purezza del non essere.
Nuda verità non nuda
ma espressa in simboli e immagini
finchè dalle pietre non uscirà
il fuoco in scettro reale.
Ebbro e tremendo
quest'amore
vissuto agli estremi del mondo
ché anche la tortura della lama
trafigge in oro le giunture.
ricamo colombe
per il mio imperatore
che canta oltre il genio,
oltre l'oceano espansivo.
E' profezia spaccata
da muri d'acqua
dove galleggiano edifici
arretrati per intere età
che mani sciocche sbagliano
a contare
- non superano le venti dita -
in negata sapienza.
Sono in debito d'amore
per un poeta unto
dalla purezza del non essere.
Nuda verità non nuda
ma espressa in simboli e immagini
finchè dalle pietre non uscirà
il fuoco in scettro reale.
Ebbro e tremendo
quest'amore
vissuto agli estremi del mondo
ché anche la tortura della lama
trafigge in oro le giunture.
Donatella Maino 9 giugno 2004
Lamento
Non tollero più limiti,
nè condizioni, nè legami,
nè agguati, nè tentazioni.
Alla croce, se essere
si o no nelle tue mani,
spiro silenziosa
in ancestrale sete.
Tocco con lo sguardo
l'artificio del paragone
che appassisce oltre
immagini d'eterno...
ma del dolore amo
il chiudersi delle palpebre.
nè condizioni, nè legami,
nè agguati, nè tentazioni.
Alla croce, se essere
si o no nelle tue mani,
spiro silenziosa
in ancestrale sete.
Tocco con lo sguardo
l'artificio del paragone
che appassisce oltre
immagini d'eterno...
ma del dolore amo
il chiudersi delle palpebre.
Al molo dell'evasioni
incateno le mie prose
dove le mie spade s'incrociano
alle tue... verità opposte e parallele.
incateno le mie prose
dove le mie spade s'incrociano
alle tue... verità opposte e parallele.
Dammi la quiete dello spazio,
dammi del tempo i ritmi,
mima i crudi gesti in colori e suoni
e del castigo onora le ricompense.
Donatella Maino giugno 2004
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