domenica 27 marzo 2022

Stagioni

 

Se anche ti chiamassi tu non venire,
non sono disposta alla partenza,
la giovinezza ancora mi sfiora
e ancora s'addensano mimose
e fiori a mille nel grembo, dirupano
a me e innanzi all'estate
mai presa dall'autunno e i suoi profeti

 

Donatella Maino 27 - 3 - 2022



Giorno e notte

 

Un flipper parte, una pallina rotola,
tira dritto in tutti i buchi,
in tutti i funghi luminescenti,
in tutte le bare, in tutto ciò che ho perduto;
libero il dolore nel letto impregnato
dal tuo sonno, guardando la notte scansarsi,
è la luce turgida dell'ora anticipata?


Donatella Maino 26 - 3 -2022

sabato 26 marzo 2022

Genetliaco

 Oggi, è il compleanno di mio figlio, 53 anni, ho scritto qualcosa per questo giorno memorabile, per questo giorno che ha cambiato la mia vita. Auguri, Luca, che Dio ti benedica. 

 

L'angelo venne a me e disse:
sarai mandorla che schiude la sua polpa,
sarai fame e mammella sacra;
sarà un'errante canzone
che ti attraversa, sarà bocca aperta
nel silenzio; poi saranno
notti di dolore nella veglia
e all'ora
sentirai di tuo figlio l'immensa poesia.

Donatella Maino

La foto è mia

giovedì 24 marzo 2022

Nasto di Vento

 

Piango a squarciagola formando
un rigagnolo di acqua nera;
penso a quando divisi
le domeniche disgraziate, i giorni senz'aurora,
le notte inghiottite dalla luce degli incubi:
grani di un rosario che lievita verso dio
come un nastro di vento.
Meglio intendersi con lui senza intermediari.


Donatella Maino 23 marzo 2022

Art. Rino Rossi

lunedì 14 marzo 2022

Aria


I rami della quercia frustano
le mura del carcere spezzando
l'aria in tante piccole schegge,
 
gocce di luce che pendono
sulla pelle, accompagnate
da nitriti calibrati a briglie
incarnite al collo della miseria;
 
una cavità antica, un amore feroce,
il corpo appeso ad una fune di parole.
 
Prego, a mani mozze,
bestemmiando le litanie,
con il sangue che mi incolla i talloni.


Donatella Maino

 

Monolite


 Apritevi braccia d'acciao,
squarciate la carne tronca,
spargetemi nel vento
dell'odissea scritta
in anamnesi genetiche,
riportatemi i leggeri spasmi
dell'esser ancora credenza
- pre-istorica -
flagellata da guaiti di cani
in monolite d'avvento.
E poi innalzatemi
alla consacrazione,
in ostia e liquore acido
di bestemmia,
riportatemi all'univoco suono
del vagire speranze
in incenso di preparati addii.

                                                                                                                 Donatella, novembre 1996