Apritevi braccia d'acciao,
squarciate la carne tronca,
spargetemi nel vento
dell'odissea scritta
in anamnesi genetiche,
riportatemi i leggeri spasmi
dell'esser ancora credenza
- pre-istorica -
flagellata da guaiti di cani
in monolite d'avvento.
E poi innalzatemi
alla consacrazione,
in ostia e liquore acido
di bestemmia,
riportatemi all'univoco suono
del vagire speranze
in incenso di preparati addii.
Donatella, novembre 1996
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