i rami della quercia frustano
le mura del carcere spezzando
l'aria in tante piccole gocce:
una cavità antica, un amore feroce,
il corpo appeso ad una fune di parole.
Prego a mani mozze,
bestemmiando litanie,
bruciando diari macchiati di viola,
antico colore del vino appena fruttato.
Donatella Maino
Art. Celia Anahin.
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