Tanto pe' cantà... per dare un senso giocoso alla mia attitudine. 😘
Chiedo scusa ai veri poeti, davvero!
Giullare
mi separo e mi aduno
in milioni di viti e bulloni
all'officina del buon mercato
colgo l'aria della canzone.
aggiusto ombrelli,
congiungo stecche dentro un portone
o sul sagrato dell'androne.
significo senza peso
endecasillabi, settenari,
ritmi a spasso, salsicce e madonnari.
scrivo da schiava in compulsione
con la cicala o col trombone,
labirinti svelti e sinuosi
tracciano confini a fili spinosi.
madre lingua s'allea alla ruga,
in participi, gerundi, congiunti-vi,
tutti nel calderone, che me ne frega!
è profilo di me, di te, è ritratto che vive,
o scarna epigrafe alla spoon river.
(ogni riferimento è puramente casuale)
Roma, 17 novembre 2006. Presentazione, a pagamento, della mia prima raccolta, m'avrebbero pubblicato anche la lista della spesa con quei soldini, eh! 😉
Donatella Maino 2006
Nessun commento:
Posta un commento